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Weekend al Grand Hotel di Tremezzo

Due settimane fa ho passato il weekend presso il Grand Hotel di Tremezzo. Tremezzo è un paese sul lago di Como con una veduta mozzafiato. L’Hotel è fantastico e dispone di 4 piscine (di cui una all’interno del lago), una spa favolosa e delle camere da relax totale.
Il personale è molto gentile anche se, a causa della clientela esigente, è a mio avviso eccessivamente formale e invadente.
La cena è sublime: portate estremamente ricercate con eccellenti disposizioni delle pietanze nei piatti, nulla è dato al caso.
È bello vedere l’attenzione che queste persone mettono nel loro lavoro. La precisione e la cura dei dettagli sono d’obbligo, e devo dire che apprezzo molto questo genere di approccio al lavoro. Negli ultimi mesi sono stato veramente seccato da persone che non sanno fare il proprio mestiere, o che lo fanno semplicemente per tirare sera e portare a casa una ricevuta in più: il lavoro deve essere un piacere, solo così si possono avere risultati da Grand Hotel! 
   
Consiglio vivamente un’esperienza di relax totale in questo Grand Hotel!

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Il (doppio) rischio imprenditoriale

Ci sono migliaia di manuali che insegnano ad essere imprenditori, tra le pubblicità di Facebook ne trovo un sacco e spesso mi divertono le frasi con cui sono promossi.
Indubbiamente per essere imprenditori e dirigere un’azienda bisogna avere svariate nozioni di marketing ed economia, bisogna sapere quello che si sta facendo, i limiti legali e morali, la sicurezza nei locali di lavoro, le tipologie contrattuali, le percentuali di tassazione e così via…ma ci sono due cose da tenere sempre a mente, che pochi libri insegnano: Rispettare sempre le richieste del cliente e imparare a farsi pagare! Le richieste del cliente sono la prima cosa da tenere in considerazione. Quando lavoravo come designer, assunto come dipendente, ero convinto di avere idee migliori rispetto alle richieste dei clienti e qualche volta facevo di testa mia. Non era rilevante che le mie idee fossero geniali o pessime, se non rispettavano la volontà del cliente, venivano scartate o viste come negative.
Se dovessi tornare indietro sicuramente starei più allineato alle direttive: se il cliente chiede un interno capovolto, una figura umana appiccicata nel render in Photoshop, o un prato rosa, quella è la cosa giusta da fare.
Non rispettare le richieste del cliente (o del superiore) significa, in un certo senso, affermare che la propria opinione è la migliore; nulla è più irritante di dover pagare per sentirsi dire che la propria opinione sia migliorabile, e trovarsi di fronte un lavoro diverso da quello che ci si aspettava.
Se ordino una Maserati rosa significa che la voglio rosa; se mi viene consegnata nera o cromata non va bene, perché io la volevo rosa…e solo per quel colore sono disposto a pagare!
Un altro punto che viene spesso tralasciato è il fatto di farsi pagare, ossia concretizzare la monetizzazione del proprio tempo, offerto sotto forma di capacità lavorative specifiche. A differenza di quanto si possa pensare, essere pagati per un lavoro svolto, non è una cosa così immediata, specialmente in questi tempi di crisi, in cui tutti vogliono ottenere, ma nessuno è disposto a dare. Entrano così, sempre più spesso, in gioco procedure legali per sottolineare che, oltre alla retribuzione del lavoro svolto, debba essere corrisposta una percentuale pari alla mora, accumulatasi nel periodo tra il trentesimo giorno dopo la scadenza della fattura ed il pagamento della stessa. Sembra una stupidaggine, ma sempre più di frequente stiamo diventando vittime dei “buonismi” di concedere pagamenti a 30, 60 o 90 giorni. Nelle scuole non insegnano che a volte viene richiesto il pagamento differito di un certo numero di giorni.
Più di una volta mi è capitato di sentire “noi siamo abituati ad effettuare il pagamento a 60 giorni”, dove per 60 giorni si intende la fine del mese che contiene il 60° giorno dopo la consegna del lavoro finito…nella peggiore delle ipotesi 3 mesi di attesa.
Il significato è molto semplice: l’imprenditore, oltre al proprio rischio imprenditoriale, deve farsi carico del rischio del cliente, e se dopo la scadenza il cliente non vuole pagare, è libero di farlo (fermo restando i rischi a cui andrà in contro).
Attenzione però, perché da quando viene emessa la fattura, questa entra nel trimestre fiscale e bisogna anticipare allo Stato l’IVA.
Vogliamo fare due conti? Come imprenditore devi sostenere ovviamente delle spese tra cui affitti, rifiuti, 626, inail, spese accessorie, stipendi e relativi contributi, pulizie, inps, materiali, ammortamenti, cancelleria, connessione a internet, riscaldamento, acqua e così via…senza contare che, essendo un essere umano, sono presenti delle necessità di vario tipo (senza scendere nel dettaglio personale almeno un letto, un pasto al giorno, una doccia, un abito…i famosi beni impignorabili, almeno quelli).
Supponiamo quindi di effettuare un preventivo da 10.000 € (e notare bene che se vengono preventivati 10.000, questi devono essere!)
Nell’importo si trova la sommatoria di tutte le spese più un minimo di ricavo…diciamo 9.500€ di spese e 500 € guadagno.
Una volta finito il lavoro, viene emessa la fattura, ma nel frattempo, visto il pagamento in differita, è necessario anticipare i 9.500€ ai dipendenti e alle varie istituzioni (non è possibile evitare di pagare l’INPS solo “perché il cliente non mi ha ancora pagato”, così come non puoi pagare l’elettrauto in differita, lui i soldi GIUSTAMENTE li vuole subito, vedi diritto di ritenzione art 2756 del Codice Civile).
Se inoltre passa il trimestre, è necessario versare anche l’IVA, che di fatto non è un costo, ma è veramente una grande seccatura! L’IVA ammonta al 20% della fattura di 10.000 €, ossia equivale a 2.000€ (che comunque non entrerebbero nelle nostre tasche), ma che dobbiamo tirare fuori ancora prima di prendere la nostra misera fetta di 500 €.  Come tutelarsi?
Personalmente io mi sono studiato un po’ di legge ed economia e, per sicurezza, in casi delicati sono tutelato da tre legali che fino ad oggi hanno brillantemente risolto i “disguidi”.
Consiglio una grande cautela quando si gestiscono capitali grossi, così come quando si gestiscono quelli piccoli (nessuno ha voglia di pagare centinaia di migliaia di €, così come nessuno ha voglia di intraprendere procedure legali per somme minuscole). Abbinare lo studio alla pratica è la migliore delle lezioni, nessun libro ti insegna bene a lavorare, perché non contiene il lato pratico, ed in modo analogo, nessuna esperienza formerà più di un tot, perché è priva della teoria di base. È inoltre indispensabile una buona dose di voglia di fare, per non lasciarsi scoraggiare dopo la prima fregatura.

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Helsinki Metropolia University

Last week I went at Metropolia University, one of the most famous and probably the best school in the entire Finland. They have lot of interesting courses and I went there to visit the Media Design course, especially the one connected to 3d graphic, digital animation and, of course, videogame development.

The first person I met was Pasi Kaarto, the head of 3D animation & visualisation studies, and mostly important a pioneer of computer graphic. I introduced my self as “the italian”, always speaking about something, leaving no empty space in our conversation 🙂
He was really polite and introduced me to the 3rd year class; they were/are working on an animation project that is really impressive as number of animated characters, joints, bones, vertex and so on. The animation is supervised by Jaana Wahlfors, an experienced director and Markus Elo, a really creative guy. At that moment of production they had a little pre-rendered sequences to verify the animations, but the most impressive thing, as said, were the number of animations they were doing. I was really surprised about the student’s interest in the subject, and the passion they put in that project. Everyone had his own computer and every student worked actively in the main pipeline, using Lightwave/3ds max for modelling (maybe UV mapping too, I didn’t asked), Photoshop for texturing, Maya for rigging and mentalRay for materials and render.
I really would like my students will have the same motivation and the same hardware support…this made me a bit depressed about it. I see the same passion in my student’s eyes, but I know the possibilities given to them are a bit different.

The trip was only at the beginning! we went to see the 1st class portfolio and what to say? Students already prepared for working experience. I think they don’t have so many things to learn regarding the technical aspects of 3D computer graphic. They had interiors, microphones, guitars, animated logos, tables with dishes, characters and animated things. The teacher asked them to animate some stuff without bones, so they invented accessible solutions to do this task. One of them created a mechanical tank with an incredible animation: detailed, expressive, dynamical and funny. I was also surprised by the work of another guy that created everything in Blender; he looked really interested in speed, showing me a speed-modelling exercise in which he crafted a car in about 15 minutes (if I don’t remember wrong).
This class was tutored by Lauri Huikuri, one of the most skilled lecturers. He was extremely prepared on all the aspects of 3D and visualization; it was so great speaking with people with the same passion…here at home sometime I feel a bit lonely.
We had a quick break at the 4th floor with Elina Vaeroe, the responsible of metropolia’s international affairs. We spoke about “secret” affairs and I discovered Metropolia’s fine arts and conservation courses worked in Naples with a local group for the reconstruction of a “Domus Pompeiana”. They gave me a book and reading it I discovered that Finish people are studying Pompei since a log time, around the beginning of the last century…interesting.

After this meeting we went to Helsinki centre to have lunch in a really cool restaurant. Time ago Berlusconi said that he coundn’t live in Finland because of food (one of his world famous bad jokes ;p), I think he didn’t tried good dishes. In this restaurant we met Peke Huuhtanen a visiting lecturer in Metropolia. He is actually a skilled animator employed at AnimaVitae Ltd. We spoke a lot about some subjects: Life in Finland vs life in Italy, schools and work in Helsinki vs schools and work in Milano, differences between our institutes, way to think, how to approach to work, football, weather, food, animation, UDK, renderer, realtime, and of course Alan Wake. I didn’t knew this game was a Finnish production and that inside the development team there are some Metropolia ex students. This is a proof of what I said at the beginning: Metropolia rocks!
After lunch they led me at the airport and after some troubles with planes I came back in Milano.
Nice trip, see you again in October!
A special thanks for this meeting goes to Mona Anniina Taponen that made it possible and to Pamela De Lorenzi that organized my travel.

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Meeting Autodesk – parte 2

Durante l’incontro non si è parlato solo di 3ds Max, anzi, probabilmente è stato il software meno citato. Gran parte dell’incontro era basato sul tema del settore manifatturiero e delle sue problematiche. I punti principali sono stati 3:

  1. Incremento dei margini di produzione
  2. Aumento della qualità offerta
  3. Accelerazione del time-to-market

Questi sono i tre punti individuati da Autodesk, sui quali fornire un servizio qualitativo superiore, per permettere ai propri clienti di restare all’avanguardia, anche in tempi economicamente difficili come quelli che stiamo vivendo. Gli altri punti essenziali, di cui tenere conto oggi giorno sono:

  1. I nuovi mercati
  2. Proporre innovazioni merceologiche
  3. Le normative nella localizzazione
  4. Le tempistiche e l’agilità aziendale
  5. L’importanza della comunicazione visuale
  6. La globalizzazione e la concorrenza
  7. Il valore della sostenibilità ambientale

Per meglio soddisfare le richieste delle aziende, Autodesk ha interrotto la focalizzazione sull’impiego specifico del proprio cliente, spostando il fulcro sulla classe merceologica. L’elemento che contraddistingue la famiglia di prodotti 2011 e le successive release, è la creazione di una serie di strumenti che affiancano il cliente in tutte le fasi. Sebbene esistano ancora pacchetti completi in continua espansione, Autodesk sta sviluppando strumenti incentrati su tutte le fasi di lavorazione, dall’idea alla distribuzione. Sono state così introdotte le nuove versioni e sotto-versioni di AutoCAD, Revit, Inventor, Alias, iLogic, Vault, Algor Simulation, Moldflow e Showcase. la sopravvivenza consiste nell’abbattere i costi (ed eliminare quelli occulti) e per farlo, la strategia migliore è avvalersi dello sviluppo virtuale. Questa cosa mi ha risollevato notevolmente, specialmente per quanto riguarda PlaySys. Infatti il nostro lavoro si basa proprio su questo: Sviluppo virtuale di progetti reali. Sapere di avere l’appoggio, se non altro morale, di Autodesk ci permette di affrontare il mercato con il sorriso…alla faccia di chi considera la produzione materiale come l’unico vero mercato. 
PlaySys permette un vero risparmio, ma purtroppo la gente sembra essere prevenuta nei confronti di questa parola, a causa dell’uso e abuso, da parte di assicurazioni, banche e compagnie telefoniche, ecc. Il loro risparmio si basa sul nascondere la fregatura da qualche parte, e sappiamo tutti bene che questo è vero.
Il nostro risparmio si basa invece, sul progresso tecnologico, sull’applicazione della scienza e della tecnica. Noi ci basiamo sul progresso per offrire un servizio sempre più rapido e qualitativo, in grado di diminuire i costi senza sorprese!
Seguono alcune immagini dei prodotti trattati Algor Simulation  Alias Automotive
Civil 3D
  Quindi come non dare ragione ad Autodesk?
Ovviamente si tratta di una multinazionale che offre questi prodotti per un ricavo economico, ma chi non lo farebbe? Potete cercare tutte le argomentazioni del mondo contro Autodesk, ma alla fine non c’è nulla che regga il confronto col fatto che Autodesk rappresenta un punto di partenza per il progresso tecnologico.

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Meeting Autodesk – parte 1

parte 1 – Introduzione e 3ds max
parte 2 – Il cuore dell’incontro Autodesk Si è tenuto ieri a Milano, presso l’elegante terrazza Martini, il meeting Autodesk in cui sono state presentate le novità delle famiglia prodotti 2011 (ed alcune indiscrezioni a lungo termine per le release da qui al 2014).
L’incontro è stato aperto da Massimo Guerini, responsabile per il Sud Europa dello sviluppo delle soluzioni Autodesk per i mercati Architettura-Ingegneria-Costruzioni. Il primo argomento è stato, a caratteri generali, la variazione del fatturato Autodesk nell’anno fiscale 2009 e la variazione della “disponibilità di cassa”. Il primo valore è calato drasticamente e i numeri hanno confermato ancora una volta la presenza massiccia della crisi globale, mentre la disponibilità di fondi ha segnato un leggero aumento; buona notizia che denota la stabilità di Autodesk e la possibilità a continuare ricerca e sviluppo dei prodotti (le oscillazioni sono in cifre da multinazionale, ben sopra al milione di dollari). Passando alle novità rilevati, la famiglia di prodotti 2011 presenta innumerevoli novità, sia in termini di funzionalità aggiunte sia per quanto riguarda nuove acquisizioni e nuovi prodotti dei vari pacchetti. Il primo software ad aver ricevuto un notevole upgrade è indubbiamente 3ds Max. Il comunicato stampa cita “Il software Autodesk® 3ds Max® Design 2011 offre nuove e straordinarie funzionalità per dar vita ai propri progetti. Workflow intelligenti e semplificati per lo scambio di dati e nuovi e innovativi strumenti di modellazione e visualizzazione permettono di incrementare in modo significativo la creatività e la produttività dei progettisti, consentendo loro di esaminare, convalidare e comunicare al meglio le storie che stanno alla base dei loro progetti”. In effetti è proprio così! Nell’immagine è ben visibile il nuovo material editor a nodi, finalmente disponibile anche per gli utenti di 3ds Max. la mancanza di questa caratteristica si sentiva da tempo e i più esperti si sono affidati all’alternativa realizzata da Lumonix. Per gli utenti di Maxwell Render sarà necessario attendere la modifica del material editor da parte di Next Limit che, dalla versione 2.0, ha introdotto una nuova interfaccia proprietaria. Resta comunque possibile utilizzare il material editor tradizionale per caratteristiche di terze parti non supportate o per chi non volesse spendere tempo a studiare le nuove funzionalità. Una nuova caratteristiche, cha farà la felicità di molte persone, è il nuovissimo modulo derivato dal “cugino” Toxik per il compositing ed il finishing professionale. Grazie a 3ds Max 2011 è possibile compositare le immagini direttamente all’interno del package 3d, senza dover impiegare pipeline particolari. I vantaggi sono tantissimi, ma indubbiamente la velocità di lavoro resta al primo posto. È stato introdotto Quicksilver, il nuovissimo renderizzatore ibrido che combina la potenza di calcolo della Cpu a quella delle moderne Gpu, abbattendo enormemente i tempi di rendering e anteprima del risultato finale. Anche la rappresentazione dei materiali all’interno delle viewport è stata migliorata notevolemente ed ora è nettamente più fedele a quella del render finale.
Quicksilver fa parte del progetto Excalibur, introdotto con la presente release 2011 e che proseguirà almeno fino al 2014, regalandoci prestazioni ed incrementi di qualità sempre superiori. Il modulo CAT, precedentemente disponibile solo per Softimage XSI e introdotto timidamente nella versione 2010, ora è pienamente supportato nella release 2011 e libera tutta la potenza per rig professionali e animazioni d’avanguardia. Resta sempre disponibile Character Studio e l’accostamento di CAT ne aumenta la flessibilità in maniera esponenziale. C’è chi ha sempre sostenuto che Maya fosse il top per il rig e l’animazione, ora forse è il caso di prendere in considerazione 3ds Max anche per queste fasi di lavoro. Alcuni sostengono che 3ds Max non sia un software adatto alla modellazione o che comunque esso non sia al passo con i tempi rispetto a package 3d come Modo e Silo. Probabilmente queste persone non sono al corrente del nuovo set di strumenti Graphite Modeling Tool. Le caratteristiche introdotte con la release 2010 sono ora potenziate ed estese, così come l’interfaccia grafica. Seguono alcune immagini di 3ds Max 2011


Non bastano? allora seguono quelle di 3ds Max 2011 Design 😉


 





 
Finalmente un sacco di novità e caratteristiche, insomma!
Chi, come me, utilizza 3ds Max da anni è rimasto parecchio deluso dalle precedenti versioni, specialmente dal passaggio dalla versione 9 alla 2008 o peggio, dalla 2008 alla 2009, in cui le uniche novità erano gli aggiornamenti dei plugin di terze parti. Ora, dopo anni di attesa anche i nostri desideri sono stati esauditi. Resta ancora da vedere una cosa: se, quando il software “crasha”, danneggia irrimediabilmente la scena. In tal caso il mio script DACS potrebbe tornare ancora comodo 🙂 Come sempre gli eventi Autodesk sono organizzati da Comunica con Simonetta. Un ringraziamento particolare va a Simonetta Palmieri e a Maria Luce Frizzi per il prestigio dell’organizzazione…e per avermi invitato a partecipare. Continua nella seconda parte: Il cuore dell’incontro Autodesk

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Email e SendBlaster

Al giorno d’oggi è impossibile non utilizzare un’email per comunicare, aggiornare o promuovere la propria attività. Tutti noi abbiamo (almeno) un indirizzo che ci identifica e utilizziamo (almeno) un software per la gestione delle mail. Molti usano le applicazioni via web, fornite dai più comuni servizi come hotmail, gmail, yahoo ecc ; altri di noi usano software stand-alone come Microsoft Live Mail, Thunderbird e così via.
Tutti noi utiliziamo quindi l’email per diversi scopi, dal tempo libero al lavoro. Proprio in ambiente lavorativo spesso è necessario comunicare agli abbonati delle newsletter le ultime novità della nostra azienda. In questo caso è necessario affidarsi ad applicazioni specifiche, in grado di garantire funzionalità efficaci e valide.
Edisplay s.r.l, nata dall’unione di Digital Graph e Swimnet, società precedentemente conosciute sul mercato nazionale come produttori di software destinati al commercio elettronico e web oriented, offre una soluzione leggera, semplice e funzionale: SendBlaster.
Sul sito web dello sviluppatore è possibile scaricare una versione dimostrativa, valida senza limiti di tempo, in grado di gestire database di contatti, inviare email, valutare il grado di identificazione come spam e molto altro ancora.
Il software infatti, consente di associare al proprio funzionamento qualunque tipo di account mail. La stesura di un messaggio è estremamente semplificata, grazie all’editor WISIWIG HTML integrato: è possibile formattare il testo, cambiare la dimensione del font, inserire immagini nel corpo della mail e molto altro in pochi click.  

In fase di invio, il software consente di avvalersi di diverse funzioni avanzate come l’invio posticipato, l’invio di mail in gruppi frammentati, per evitare di essere identificati come spammer e, cosa ancor più importante, per evitare di sovraccaricare il server di posta in uscita.
Una funzionalità veramente sorprendente del software è la semplicità di creazione, aggiunta, rimozione e verifica degli indirizzi di posta dei destinatari.
Quante volte ci è capitato di tenere tutti i contatti all’interno di un documento di testo e di inserirli a mano? I più esperti si saranno affidati a strumenti di separazione automatica con virgole, prima di effettuare l’import (sempre che fosse permesso dal software utilizzato). 


SendBlaster offre un sistema di importazione automatica e un utilissimo sistema di verifica, per evitare contatti doppi (o tripli!).
Sul sito dello sviluppatore è anche possibile trovare uno strumento con il relativo tutorial per l’utilizzo, in grado di creare uno spazio di abbonamento alla newsletter sul proprio sito.
Molti di noi usano un semplice indirizzo email a cui arrivano le sottoscrizioni, dopodiché è necessario trascriverle una ad una nel database (sempre verificando che non ci siano dei doppioni).
SendBlaster si interfaccia direttamente con lo script e aggiunge (o rimuove) i nuovi abbonati. 

 
Oltre a queste funzioni, è possibile trovare la gestione del bounce-back, ossia gli indirizzi ai quali non è stato possibile inviare la mail (perché non più attivi o digitati in maniera non corretta). La lista di bounce-back viene comparata con il database interno e il software è in grado di rimuovere automaticamente gli account non più validi.
Come se non bastasse, SendBlaster è in grado di inserire all’interno di ogni messaggio, alcune variabili di testo, prelevate direttamente dal database dei contatti.
È possibile così inviare email personalizzate, con frasi di apertura e chiusura ad hoc, intestazioni coerenti, e lingua diversa, in base a quella parlata da chi riceverà il messaggio. 

  
Una versione di prova è scaricabile gratuitamente dal sito web dello sviluppatore e non testarlo sarebbe veramente un peccato. Per avvalersi di tutta la potenza del programma è consigliabile l’acquisto della versione PRO, attualmente disponibile al costo di 85€.

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PLAYSYS | Testimonial Program

Some time ago someone told me that I don’t know anything about marketing. Maybe it’s true, but I am sure that traditional marketing has saturated our way to comunicate. I prefer something different, something called “unconventional marketing” that rapresents products and services in an innovative and more “fresh” way.

Tempo fa, qualcuno mi disse (con termini poco eleganti) che non conosco molto di marketing. In effetti forse è così, ma il vero motivo è che il marketing tradizionale ormai credo abbia saturato il mercato globale. L’alternativa che preferisco è ciò che viene definito in gergo “marketing non convenzionale”, che si basa su tecniche nuove, innovative e “diverse” dai soliti sistemi di comunicazione; si potrebbe definire come Marketing 2.0, sebbene il marketing che tutti conosciamo non sia di certo il marketing 1.0.

This is why I dediced to try to use the Pamela De Lorenzi‘s idea, based on a testimonial program created with beautifull models…made of plastic! The thing really interesting in Pamela’s suggestion, is that our product and services are not completely visible, I mean…do you understand what we sell, only watching this campaign? maybe not, but if you are a smart person, and you like to think about the things that surrounds you, of course you would be courious to know much more about PlaySys.

In ogni caso, una nuova strategia di marketing non convenzionale è stata ideata da Pamela De Lorenzi, collaboratrice di PlaySys, la quale ha suggerito una campagna promozionale basata su bellissimi modelli e modelle…di plastica! Il nostro prodotto si vede appena, e questo è l’elemento che mi ha colpito di più. Tempo fa proponemmo ad una grossa multinazionale di elettrodomestici un’idea simile, in cui il loro prodotto era nascosto (un po’ come nelle vecchie campagne di Benetton, che si avvalevano delle foto di Oliviero Toscani che metteva in evidenza tematiche sociali e umanistiche, anzichè il prodotto vero e proprio).

Why we decided to use fashion dolls? It’s quite simple: dolls are icons and they rapresents humans as our products rapresents reality. And this is of course based on our payoff: “the wire between virtuality and reality”.

Abbiamo deciso quindi di usare delle fashion dolls perché, proprio come i prodotti di PlaySys, sono una rappresentazione di ciò che è reale. Il nostro motto “il filo tra virtuale e reale” è espresso alla perfezione da questa idea: le bambole stanno all’uomo come i render stanno ai set fotografici reali.

I don’t know if everyone would receive our message, by the way I think it’s important to try something new when possible, and in this difficult period for global economy, is more important than ever, because original ideas rappresents the innovation, and the market reprise.

Non so se tutti saranno in grado di percepire questo messaggio, in ogni caso penso che valga sempre la pena provare qualcosa di nuovo, specialmente in questi ultimi periodi, in cui l’innovazione creativa è ciò che può fare la differenza.

Click on the following image to download the PDF and…enjoy it…oh, and contact us 😉

Clicca sull’immagine sottostante per scaricare il PDF promozionale e…buona visione…ah, e contattaci 😉 

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PLAYSYS | Mobile

Yesterday we put online the official mobile website of PlaySys.
Now you can surf it with your iPhone or iPod Touch without any problems with javascripts, layout problems, flash swf and other stuff.

Da oggi PlaySys è navigabile con dispositivi mobile come iPhone e iPod Touch! Uno script ad esecuzione automatica si occupa dell’identificazione del tuo dispositivo, offrendoti un’esperienza di navigazione senza interruzioni. Accedi al seguente link direttamente dal tuo dispositivo e prova un sito web completamente differente:

Enjoy on   WWW.PLAYSYS.IT

We changed a bit the index, now we have a great index.php hosted on www.play-sys.com.
The index.php code was written completely by Dr. Anurag Singh and we just tweaked the redirection code.

Of course we had to create different design for the mobile version, not only for the size and the bandwidth, but for other things regarding the surfing experience (like in traffic, at the toilet, in a taxi, during a call with another mobile, watching television and so on).

Now the structure of the site starts to be more professional inside the FTP and on a flowchart.
In fact the www.playsys.it (simple to keep in mind) redirect automatically to www.play-sys.com, using a server’s script. When on www.play-sys.com, a PHP code is executed (index.php by Anurag Singh) and the browser version is verified. From this point, the flow is different dependingly on the browser “family”: fixed, mobile, wap or psp. At the moment we have only 2 versions: fixed and mobile, the wap and psp are redirected to general mobile layout. After redirecting, your browser will display two different index.html that gives birth at two different surfing experience.

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PLAYSYS | 2 new Portfolios

Today Pamela finished collecting materials for our two new portfolios that resumes our best works done in this last period. We decided to split ’em in three parts: 3D, Publishing and Development.

The first, available HERE contains some of our 3D render. We worked for some customers, with different software, renderers and workflows and hope you appreciate the results we obtained.
The second, available HERE contains pictures of our publishing works. The pictures are not complete because we are continuously publishing material and some works are not yet printed or available on the market.
The third will be probably ready tomorrow, and will contain our own software, our plugins and our technologies. In fact, sometime, we develop our own tools instead spending/wasting time looking for something that can help us.

If you like our works, please speack about them with your friends, colleagues and the people you think would be interested in our service…maybe you can get some reward in change if things go right 😉

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Il Documento Di Trasporto

Ne avevo sentito parlare parecchio in passato, ma in questi ultimi tre anni me ne sono completamente dimenticato. Sto parlando del D.D.T. il Documento Di Trasporto, che deve accompagnare la merce durante il viaggio, appunto, tra un luogo A ed uno B. Deve essere in duplice o triplice copia e deve contenere informazioni dettagliate sulla merce trasportata, l’aspetto esteriore, il motivo dello spostamento e i dati relativi a mittente e destinatario.

Ora, dopo anni di lavoro in questo ambito digitale e virtuale, sono tornato in contatto con la realtà delle spedizioni materiali e, dopo aver compilato il mio buon DDT devo ammettere che non mi è ben chiaro il motivo per cui debba essere fatto.
La mia spedizione consisteva in 1320 brochure, finemente stampate, rilegate, in formato simile ad un A4 e aventi 8 facciate ciascuna; l’aspetto dei pacchi era un collo unico.

Il motivo per cui mi è sembrasto strano compilare questo documento è che non era necessario specificare il valore della merce quindi, se avessi subito un furto, non sarebbe servito a nulla dichiarare il contenuto (avrei dovuto inserire la fattura dello stampatore per dichiararne e certificarne il valore). L’altro dubbio riguarda le ispezioni, nel senso che se avessi spedito del tritolo, del carbonchio, delle droghe, altri esplosivi, buste conteneti parti organiche umane per il mercato nero, materiale rubato, clandestini o altro, FORSE avrei compilato il DDT diversamente. Ora quindi confesso la mia ignoranza in materia e chiedo a voi: A cosa serve il D.D.T.?!

QUI si trovano delle informazioni, ma il perché rimane ancora piuttosto oscuro.