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Ho consegnato oggi la seconda edizione del mio manuale per Hoepli: 3ds Max Design e Architettura. Si tratta del mio precedente manuale rivisto e aggiornato alla versione 2013 di Autodesk 3ds Max. Il manuale riprende quanto visto nella prima edizione del 2009, ma con un maggior riguardo alla produttività, ovviamente con le nuove caratteristiche implementate nel software. Gli argomenti trattati spaziano dalla modellazione alle inquadrature, dalle luci ai materiali, realizzati con Mental ray e iRay. È presente anche una piccola parte riguardante l’animazione e le curve. La caratteristica essenziale del manuale, già nota dal 2009, ossia la spiegazione dei concetti chiave in maniera umana (come se si trattasse di una lezione frontale e non distaccata come altri manuali) è stata unita a una nuova caratteristica: la produttività.
Infatti se leggerete questo manuale noterete che le mie spiegazioni mirano all’ottenimento di un render fotorealistico in tempi professionali. Non si tratta di un manuale per 3ds Max fine a se stesso, in cui vengono spiegate le funzioni in stile “dizionario” (per quello c’è un breve glossario alla fine) bensì le nozioni vengono spiegate se pertinenti all’ottenimento di un risultato in tempi brevi e produttivi. Una delle cose che ripeto sempre durante i miei corsi è che, se un render iper fotorealistico viene ottenuto in un mese di lavoro, può rappresentare solo una perdita di tempo ed un flop commerciale (anche se un ottimo esercizio di stile). Parliamoci chiaro: 3ds Max ha un costo, il suo apprendimento ha un costo, effettuare uno stage ha un costo, lavorare significa sostenere dei costi: da qualche parte bisogna iniziare a guadagnare! Il mix tra qualità e velocità di esecuzione rappresenta, a mio avviso, il modo migliore per soddisfare i clienti portando a termine diversi progetti.
Sogno ragni…e li trovo!
Sogno ragni…e li trovo! Nessuna metafora dietro a questa frase da film ma molto semplicemente la notte mi capita spesso di sognare dei ragni e poi il giorno dopo li trovo ovunque. Questa cosa succede di frequente ed è iniziata tanto tempo fa, nemmeno ricordo quando. All’inizio era solo un incubo con sorpresa e ok, poi la cosa ha iniziato ad intensificarsi come frequenza e ho cominciato a fare caso alla vicenda. Di recente è capitato di nuovo: dopo averne sognato uno la notte, la mattina me lo sono trovato in bagno.
Ora non so se a qualcuno che passa in questo blog (che tratta tutt’altro) ha notato la stessa cosa nella propria vita…tipo i denti che vengono via negli incubi o il non poter correre/urlare. Il mio incubo è quasi sempre lo stesso: sto nuotando e la superficie dell’acqua poco alla volta si popola di ragni. A quel punto inizio a nuotare e cerco di uscire, ma più muovo l’acqua e più questi si avvicinano per effetto delle onde. Alla fine non mi resta altro che immergermi per evitare di mangiarli o esserne ricoperto..però a quel punto uscire non è più semplice.
Quando mi sveglio, nel giro di 24 ore sono sicuro di trovare un ragno…a volte bastano pochi secondi perché me lo trovo sul cuscino, altre volte nel letto, sul tavolo, in bagno, in salotto, in ufficio, tra i fiori…ovunque!
PS: la mia casa è pulita quindi sì capita che ci sia della polvere ogni tanto, ma non da giustificare la presenza di così tanti ragni. Non ho siepe, giardino…nulla…boh!
È con grande piacere che posso finalmente annunciare la mia nuova collaborazione: docenze di Autodesk 3ds Max per la prestigiosa Domus Academy di Milano. Domus Academy si aggiunge quindi agli istituti in cui sono docente e in cui insegno l’utilizzo professionale di 3ds Max per la grafica 3D. Tempo fa scrissi a proposito della mia collaborazione con la Scuola Politecnica di Design, ora Domus Academy porta un nuovo nome nel mio curriculum, e io porto le mie conoscenze per quanto riguarda la CGI ai suoi studenti. Ovviamente oltre a 3ds Max, conferisco agli iscritti competenze teorico/tecniche, riguardanti il render nei suoi aspetti più generali, ossia decontestualizzandolo da interfacce grafiche o software specifici. Anche il render realtime viene affrontato durante i miei corsi, chi mi conosce sa del mio stretto legame tra la mia costante ricerca in ambito realtime e il mio percorso professionale. Non si vive di sola teoria, per questo dopo le lezioni introduttive sul “chi-cosa-come-perché-quando-quanto” affronto software evoluti come VRay, MentalRay, iRay, Maxwell Render e così via.
Finalmente dopo diverse settimane di pianificazione, registrazione e doppiaggi ho finito il mio nuovo video training relativo all’utilizzo di VRay con 3ds Max. VRay è il noto renderizzatore fotorealistico sviluppato da Chaos Group il quale, assieme a 3Digital Lab, ha reso possibile la creazione di questo video corso ufficiale interamente in lingua italiana (e sottotitolato in inglese). Il corso è fruibile da tutti ed è suddiviso in due macro aree:
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TEORIA: in cui spiego tutti gli aspetti di funzionamento tecnico di VRay, analizzo le problematiche comuni e gli accorgimenti tecnici per aggirarle.
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PRATICA: un dettagliato tutorial passo-passo della durata di svariate ore in cui illustro i passaggi per l’UV mapping, il texture painting, la creazione di luci, materiali, impostazioni del renderizzatore e post produzione in Photoshop.
Per la sezione pratica ho continuato con la scena del bagno in 3D che avevo modellato durante il primo video training nato dalla partecipazione tra Autodesk e 3Digital Lab. Tutti i file per seguire i vari passaggi sono forniti assieme al video training ufficiale, ma resta comunque possibile adattare le informazioni tecnico/pratiche alle più svariate tipologie di scene 3D.
GamesLab – Setificio Carcano Como
La scorsa settimana abbiamo tenuto (Andrea Peduzzi, Filippo Zanoli ed io) un corso di sviluppo videogame presso l’I.S.I.S. Setificio Carcano. L’esperienza è stata particolarmente positiva e credo sia la prima volta che i videogiochi sono entrati all’interno di un istituto di formazione superiore…in maniera non vietata dai prof intendo 🙂 Le cose che mi hanno colpito maggiormente sono state:
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L’approccio della direzione – interessata a fornire ai ragazzi le conoscenze basilari che si celano dietro alla realizzazione di videogames interattivi.
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La partecipazione dei docenti – coinvolti e interessati quasi più degli studenti :). Durante i miei interventi vedevo professori prendere appunti e più di una volta mi è stato chiesto a che ora precisa avrei tenuto il successivo intervento, in modo tale da non perdere una virgola.
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Il coinvolgimento degli studenti – dapprima di parlava di 120 ragazzi, poi il numero si è ridimensionato restando comunque sul centinaio.
Al di la dei 10 risultati finali, piacevoli e funzionanti, sviluppati da mini team, la cosa bella è stata trasmettere ai ragazzi che realizzare videogiochi non significa giocare (sempre e solo) con i videogiochi. Alcuni studenti sono rimasti spiazzati dalla quantità di logica e matematica che si nasconde dietro allo sviluppo di un prodotto videoludico, ma sono sicuro che da oggi la matematica, la geometria, l’informatica e l’inglese verranno visti in un’ottica differente. I software che abbiamo utilizzato sono stati Photoshop per quanto riguarda la creazione di sprite e tileset e Stencylworks per quanto concerne l’assemblaggio e la gestione dei componenti interattivi.
La programmazione a blocchi, basata su Scratch (progetto firmato MIT) mi ha aiutato ad introdurre la programmazione “ad oggetti” e il concetto di behavior. I miei interventi hanno avuto un taglio tecnico/pratico mentre quelli di Filippo e Andrea erano più basati sui tipi di gioco, la narrazione non lineare, le meccaniche di gioco, il game design, il level design e così via. Il primo giorno ho aperto il corso presentando ai ragazzi ciò che avremmo fatto assieme e ciò che avrebbero potuto usare in seguito, oltre a Stencylworks, per approfondire l’argomento: UnrealEngine e CryEngine. L’esperienza è stata sicuramente molto positiva per me, Peduzzi e Zanoli e per quanto mi riguarda è stata ben oltre le aspettative. Mi auguro che anche per il corpo docente, amministrativo e per gli studenti, l’avvicinamento all’argomento dello sviluppo di videogames sia stato interessate e possa rappresentare l’inizio di un nuovo processo formativo…rimpiango di non aver frequentato una scuola così quando avevo la loro età. Per info più dettagliate vi rimando al blog ufficiale, tenuto dagli studenti ed aggiornato durante il corso.
Siamo nel secondo semestre…ed abbiamo altri 10 partecipanti al nostro corso! Il corso di Autodesk 3ds Max che tengo presso NABA ha una caratteristica vincente: è costituito da un numero volutamente ridotto di partecipanti, in modo tale da poterli seguire tutti. Questo metodo formativo mi è piaciuto molto durante il primo semestre e sembra dare ottimi risultati di partecipazione degli iscritti. Infatti NABA per i suoi corsi serali di 3ds Max ha pensato di mantenere un numero rigorosamente chiuso di ragazzi “affamati” di conoscenze 🙂 Abbiamo affrontato tutti gli argomenti relativi a 3ds Max partendo dall’interfaccia al renderizzatore. Stiamo utilizzando iRay in questa seconda fase del corso, nella prima abbiamo avuto modo di vedere nel dettaglio MentalRay, il suo funzionamento, vantaggi e svantaggi. Interessante vedere come in poche lezioni gli studenti iscritti, partiti da una conoscenza nulla del software, siano in grado di manipolare caratteristiche avanzate del software come la global illumination, il final gather, le mappe UV. Anche se i ragazzi sono stati attenti e sempre presenti, una nota di merito va anche al software..nettamente più semplice da utilizzare rispetto a 10 anni fa su sistema NT4 :p
Grafica 3D per Master di Interior Design e Industrial Design. Questi sono i due corsi di cui è finito il primo semestre presso la Scuola Politecnica di Design. Non mi era mai capitato di insegnare in questo istituto prima ma, da ottobre 2011, è stato un susseguirsi di soddisfazioni. I miei corsi hanno avvicinato 64 studenti, perlopiù stranieri, al mondo di Autodesk 3ds Max. Ho insegnato loro le basi del programma, partendo dall’interfaccia. Ho introdotto la modellazione poligonale, i modificatori, i materiali, le texture e l’UV mapping, le luci, i settaggi della camera e del renderizzatore. Nell’ultimo periodo abbiamo introdotto la post produzione, argomento su cui torneremo nelle prossime settimane che rappresentano l’inizio della seconda parte del corso, formalmente, il secondo semestre. Nei prossimi mesi parleremo di animazione, post produzione e darò loro tante esercitazioni pratiche da svolgere per trasmettere le mie conoscenze anche in situazioni di stress da scadenza imminente. Sinceramente non conoscevo nessuno proveniente da questo istituto prima di partecipare come docente, ma devo dire che la formazione offerta è davvero notevole. La gestione dei corsi è parecchio rigorosa e precisa (probabilmente la più fiscale con cui ho mai avuto a che fare). Ottima cosa perché nulla è dato al caso, dalla pianificazione dell’orario al supporto agli studenti.
Ambiente piacevole, molto creativo ma con i piedi per terra, pulito, serio e amichevole quanto basta per far sentire gli iscritti a proprio agio.