Nelle ultime ore stanno esplodendo, su Facebook e nei vari social network, discussioni degne da bar in grado di tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Il motivo? sicuramente lo sapete già, ossia il ritorno di Berlusconi (PDL per esattezza, non c’è solo lui ed è giusto dare a Cesare ciò che è di Cesare). Indubbiamente il diritto di voto è una cosa libera e non è mia intenzione sostenere una parte piuttosto che un’altra; mi limito solo ad esprimere il mio disappunto. Ciò che mi spinge a scrivere questo post è l’accanimento contro coloro i quali hanno votato PDL, con post del tipo “siamo un paese pessimo, pieno di gente pessima” oppure “ecco l’italiano medio” o ancora “se hai votato PDL cancellami dagli amici” e così via. Indubbiamente sono frasi spassose e vanno prese per quello che sono, ma vorrei solo dire una cosa, un po’ a tutti, una cosa che credo sia abbastanza importante e che mi ha lasciato perplesso ieri mentre esprimevo segretamente il mio voto. Ma da quando si siglano documenti ufficiali a matita? Ci avete fatto caso o no che abbiamo usato tutti una matita, facilmente cancellabile? vi è mai capitato di firmare un documento con una matita prima d’ora? che ne so…un assegno, una raccomandata, un preventivo, una pagella?…ecco, nemmeno a me, e la cosa mi ha fatto pensare non poco.
Altra cosa: Ma quante persone servono per gestire un seggio di voto? era una mia impressione o c’erano quasi più “ufficiali” che “cittadini”? Mi sono chiesto quanto tempo possa servire per modificare il voto dalle schede (la pratica è semplice, basta aprire gli scatoloni, aprire le buste, cancellare un voto fatto a matita e metterne uno diverso). In questo modo non serve cestinare delle schede sostituendole con altre e si evitano imbarazzati risultati (in cui, per fare un esempio, il risultato delle elezioni si concretizza nel 150% dei voti). E se la risposta alle domande che echeggiano su Facebook “ditemi chi ha votato il PDL” la risposta fosse davvero “nessuno”…si spiegherebbero molte cose.
Ma indubbiamente non bisogna pensare male del nostro Paese, in cui la corruzione e la disonestà sono ben lontane dalla realtà di tutti i giorni…la mia era solo una banale e infondata perplessità.
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